martedì, 28 Settembre 2021
Sardegna: sostegni alla non autosufficienza
Breve descrizione dell’intervento
Con la Legge regionale n. 2 del 29/05/2007 (art. 34), Regione Sardegna ha istituito il fondo regionale per la non autosufficienza, destinato a realizzare un sistema integrato di servizi ed interventi a favore delle persone non autosufficienti e di coloro che se ne prendono cura. Il fondo ha previsto il finanziamento del programma sperimentale di sostegno ai nuclei familiari che si avvalgono dell’aiuto di un assistente familiare finalizzato a favorire la permanenza in famiglia delle persone non autosufficienti ed incoraggiare l’emersione del lavoro precario ed irregolare di coloro che offrono assistenza.
La prima linea di attività del programma prevede azioni di sostegno ai nuclei familiari che hanno un rilevante carico assistenziale a causa della presenza di un familiare non autosufficiente e che desiderano avvalersi dell’aiuto di un assistente familiare (badante).
Maggiori informazioni riguardanti quest’intervento possono essere trovate qui: Dettaglio della Scheda del Servizio (regione.sardegna.it)
Riferimento normativo
Legge regionale n. 2 del 29/05/2007, art. 34:
Legge Regionale 29 maggio 2007, n. 2 – Regione Autonoma della Sardegna
Beneficiari
Persone anziane non autosufficienti e loro famiglie.
Numero dei beneficiari
Nel 2019 sono stati siglati oltre 24.000 Piani per anziani non autosufficienti supportati da assistenti familiari*.
* NNA (Network Non Autosufficienza) (A cura di). (2021). L’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Punto di non ritorno. 7° rapporto 2020/21. Maggioli Editore.
Entità della prestazione
L’aiuto regionale consiste in un contributo, pari a 3mila euro all’anno, destinato, prioritariamente, al pagamento degli oneri previdenziali ed assicurativi dell’assistente familiare, di eventuali costi, anche indiretti, per la regolarizzazione della sua permanenza nella Regione e di parte dei costi contrattuali.
Condizionalità
Possono accedere al programma di interventi le persone che:
- hanno più di 65 anni;
- sono affette da disabilità grave certificata;
- raggiungono un punteggio superiore a 75 in base ai criteri ed alla scheda di valutazione validi per i piani personalizzati previsti dalla legge n. 162/1998;
- si avvalgono dell’aiuto di un assistente familiare iscritto all’apposito registro pubblico, con regolare contratto di lavoro per un minimo di 6 ore giornaliere per 6 giorni alla settimana;
- si impegnano a favorire la partecipazione dell’assistente familiare ai programmi di formazione e aggiornamento.
È inoltre necessario che l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del nucleo familiare non superi i 32 mila euro annui.
Priorità di accesso
La Regione darà priorità ai nuclei familiari nei quali sono presenti più persone con disabilità certificata.
Dove / come fare la domanda
La domanda di contributo può essere presentata dall’interessato (o da un suo familiare) al Comune di residenza e sarà da questo esaminata per verificare la sussistenza dei requisiti. Successivamente, l’Ente invierà la richiesta di finanziamento alla Direzione generale delle politiche sociali la quale valuterà l’ammissibilità del progetto e, in caso di esito positivo, assegnerà il contributo, tenendo conto del principio della personalizzazione dell’intervento e della co-progettazione, attraverso la valorizzazione delle risorse residue della persona non autosufficiente e della sua famiglia.
Durata
Il contributo ha durata di 12 mesi e viene assegnato, in un’unica soluzione, al Comune il quale, a sua volta, l’erogherà alla famiglia in tre rate:
- la prima al momento della firma del contratto con il badante;
- la seconda dopo 6 mesi, una volta verificato il regolare pagamento degli oneri previdenziali, assicurativi e contrattuali;
- la terza a conclusione del regolare rapporto di lavoro annuale, una volta liquidati all’assistente familiare tutti i compensi dovuti.
Modalità di rinnovo
Previa nuova valutazione.
Canale di finanziamento
Fondo regionale per la non autosufficienza, composto da risorse regionali, statali e comunitarie.
Ente responsabile dell’erogazione
Comune di residenza.
Spesa sull’intervento
Euro 6.000.000,00 stanziati dalla LR 29 maggio 2007, n. 2 art. 34 comma 4 lettera b).
Note
Oltre all’intervento qui descritto, Regione Sardegna ha attivato altri programmi / misure a sostegno della non autosufficienza che contemplano il ricorso a servizi di assistenza domiciliare prestati da assistenti familiari. Tra questi, un programma di assegni di cura che prevede Piani personalizzati di intervento per persone con disabilità grave (Legge n. 162 del 1998) e gli interventi di sostegno alla domiciliarità per persone con disabilità gravissima (“Ritornare a casa PLUS”). Si tratta di interventi finanziati attraverso il Fondo regionale per la non autosufficienza e che, nel complesso, hanno fatto crescere notevolmente il numero di assistenti familiari regolarmente assunte. Pasquinelli e Rusmini (2021*) sostengono che la Sardegna rappresenta un vero e proprio outlier: un caso a sé in termini di presenza di assistenti familiari regolarmente assunte, oltre 31.000, una quota decisamente superiore se paragonata a quella di altre regioni italiane.
* NNA (Network Non Autosufficienza) (A cura di). (2021). L’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Punto di non ritorno. 7° rapporto 2020/21. Maggioli Editore.