giovedì, 30 Ottobre 2025

Colf e badanti, regole uniche sulla formazione


L’adozione delle Linee guida nazionali per la definizione degli standard formativi degli assistenti familiari

Andrea Zini, presidente Fidaldo: «Una buona notizia per famiglie e lavoratori: finalmente regole chiare e standard condivisi che qualificano il lavoro di cura»

Un passo avanti che alza l’asticella della qualità nel lavoro di cura e rende più leggibile l’offerta formativa. In occasione della Giornata Internazionale dell’Assistenza e del Supporto – istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e celebrata ogni 29 ottobre, oggi alla terza edizione – Fidaldo richiama l’attenzione sull’adozione delle Linee guida nazionali per la definizione degli standard formativi degli assistenti familiari, previste dalla legge delega 33/2023 e dal d.lgs. 29/2024.

Primo tassello attuativo della riforma sulla non autosufficienza, il provvedimento colma una lacuna storica su formazione e lavoro di cura. Per la prima volta il Paese dispone di un profilo professionale univoco e di criteri formativi omogenei: un linguaggio comune fra famiglie, lavoratrici/lavoratori, enti formativi e territori.

Le Linee guida, emanate congiuntamente da Lavoro e Politiche Sociali, Istruzione e Merito, Università e Ricerca, fissano gli obiettivi formativi, gli esiti di apprendimento e l’articolazione delle competenze in sei aree (tecnico-professionali; salute e sicurezza; personali e sociali; imprenditoriali; digitali; linguistiche). L’impianto prevede una durata minima di 70 ore per gli obiettivi fondamentali, una struttura modulare per personalizzare i percorsi e l’impiego regolato della formazione a distanza (quota asincrona fino al 50%, escluse le ore di pratica). È valorizzata la validazione dell’esperienza per riconoscere crediti e facilitare l’accesso ad altre qualificazioni del perimetro socio-sanitario.

Fidaldo accoglie con favore il quadro unitario: «È una buona notizia per famiglie e lavoratori: finalmente regole chiare e standard condivisi che qualificano il lavoro di cura», dichiara il presidente Andrea Zini -. Se INAPP tradurrà rapidamente le indicazioni in strumenti operativi, Regioni ed enti potranno partire subito: molte hanno già avviato corsi affini e questo passaggio consente di uniformare e innalzare la qualità».

Il cambiamento non parte da zero: in parallelo sono già attivi, con le parti sociali, percorsi per la certificazione delle competenze secondo la UNI 11766:2019, rilasciata da Ebincolf, organismo accreditato. Questo presidio di qualità è coerente con la centralità del ruolo della badante e con l’esigenza di responsabilità e sicurezza nelle attività di cura a domicilio. «La convergenza tra standard formativi nazionali e certificazione accreditata è il binario giusto: trasparenza per le famiglie, riconoscimento per chi lavora e portabilità delle competenze su tutto il territorio» conclude Zini.

Resta ora la fase di attuazione territoriale: la formazione professionale è competenza regionale. Fidaldo sosterrà i territori con informazione, materiali operativi e momenti di confronto, puntando su tempi certi, coerenza con i percorsi bilaterali Ebincolf e incentivi alla formazione per ampliare davvero la platea dei beneficiari.