martedì, 13 Luglio 2021
Marche: Assegno di cura per anziani non autosufficienti
Breve descrizione dell’intervento
Ai sensi dell’art.23 della L.R. n. 32 del 01/12/2014 “Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”, Regione Marche ha istituito il Fondo per gli anziani non autosufficienti, costituito dal Fondo nazionale di settore (legge 27 dicembre 2006, n. 296); da stanziamenti statali non vincolati; da risorse regionali e da risorse di altri soggetti pubblici e privati.
La finalità degli interventi finanziati con tale Fondo è l’attivazione e il rafforzamento di servizi socio-assistenziali volti prevalentemente a favorire, anche attraverso servizi di sollievo alla famiglia, l’autonomia e la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente.
L’intervento è rivolto ad anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti che usufruiscono di funzioni assistenziali da parte di familiari, anche non conviventi, o da parte di assistenti familiari in possesso di regolare contratto di lavoro. L’intervento prevede la presa in carico della situazione da parte dell’assistente sociale dell’ambito di riferimento e la stesura di un Piano Assistenziale individualizzato (PAI).
Riferimento normativo
Delibera della Giunta regionale n. 179 del 22 febbraio 202, in particolare, l’allegato A:
Beneficiari
Sono destinatari dell’assegno di cura gli anziani non autosufficienti le cui famiglie attivano interventi di supporto assistenziale gestiti direttamente dai familiari o attraverso assistenti familiari in possesso di regolare contratto di lavoro, volti a mantenere la persona anziana non autosufficiente nel proprio contesto di vita e di relazioni nell’ambito di un programma complessivo di assistenza domiciliare denominato “Piano Assistenziale Individualizzato” (PAI) predisposto dal Servizio Sociale di residenza o domicilio, in accordo con le Unit Valutative Integrate per i casi di particolare complessità.
Numero dei beneficiari
Secondo quanto riportato sul sito di Regione Marche (Regione Marche > News ed Eventi), nel 2019 sono stati assistiti 3.300 anziani.
Entità della prestazione
L’entità dell’assegno di cura è pari a € 200,00 mensili e viene concesso per la durata di 12 mesi, salvo interruzioni o scorrimenti; non costituisce vitalizio, ma supporto personalizzato nell’ambito del Piano Assistenziale Individualizzato (PAI).
Condizionalità (o requisiti di accesso)
La persona anziana assistita deve:
- aver compiuto 65 anni;
- essere dichiarata non autosufficiente con certificazione di invalidità al 100%
- aver ricevuto il riconoscimento definitivo dell’indennità di (vige, in ogni caso, l’equiparabilità dell’assegno per l’assistenza personale continuativa erogato dall’INAIL se rilasciato a parità di condizioni dell’indennità di accompagnamento dell’INPS e alternativo alla stessa misura)
- essere residente, nei termini di legge, in uno dei Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali delle Marche ed ivi domiciliata (non saranno accoglibili le domande di coloro che vivono in modo permanente in strutture residenziali di cui alla l.r. 20/2002 e l.r. 21/2016).
- usufruire di un’adeguata assistenza presso il proprio domicilio o presso altro domicilio privato nelle modalità verificate dall’assistente sociale dell’Ambito Territoriale Sociale di riferimento, assieme all’Unità Valutativa Integrata (UVI) di cui l’assistente sociale è componente per i casi di particolare complessità.
Gli assistenti familiari dei soggetti beneficiari dell’assegno di cura sono tenuti all’iscrizione all’Elenco regionale degli Assistenti familiari gestito c/o i CIOF Centri per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione entro dodici mesi dalla concessione del beneficio.
Per accedere all’assegno di cura è necessario inoltre presentare l’indicatore della situazione economica equivalente – ISEE.
Inoltre, la misura dell’assegno di cura è alternativa con il servizio SAD e con l’intervento Home Care Premium effettuato dall’INPS; è inoltre alternativa all’intervento relativo la “Disabilità gravissima” e al progetto “Vita indipendente”.
Priorità di accesso
Predisposizione di un’unica graduatoria di Ambito Territoriale Sociale delle domande ammissibili redatta sulla base del minor reddito ISEE e dell’età maggiore in caso di pari ISEE. La graduatoria, approvata dal Comitato dei Sindaci, non d immediato accesso al contributo, bensì alla presa in carico della situazione da parte dell’assistente sociale dell’Ambito e alla successiva verifica circa la possibilità di accesso all’assegno, previa stesura di un Piano di Assistenza Individualizzato (PAI) e di un Patto per l’Assistenza domiciliare sottoscritto dal Coordinatore dell’Ambito con la famiglia che assiste l’anziano o l’anziano stesso.
Dove/come fare la domanda
La domanda va presentata presso il Punto Unico di Accesso (PUA) laddove esistente e di facile accesso, o presso l’Ufficio di Promozione Sociale (UPS) dell’Ambito Territoriale Sociale.
Durata
12 mesi
Modalità di rinnovo
Al termine dei 12 mesi la graduatoria di Ambito Territoriale Sociale viene ricostituita. Occorrer presentare: attestazione ISEE aggiornata sulla base dei criteri del bando per permettere la verifica del mantenimento dei requisiti economici di accesso e stato della famiglia ai fini dell’aggiornamento contestuale della graduatoria; copia del riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.
Canale di finanziamento
Fondo Nazionale per le non autosufficienze + stanziamenti statali non vincolati + risorse regionali e risorse di altri soggetti pubblici e privati.
Ente responsabile dell’erogazione
Ambito Territoriale Sociale
Spesa sull’intervento
Pari e non meno del 30% dell’importo complessivamente messo a disposizione degli Ambiti Territoriali Sociali in base a quanto stabilito nell’Allegato A della DGR 179/2021 e a partire da una dotazione complessiva di 17.636.400 euro (Fondo Nazionale per le non autosufficienze) + 4 milioni (fondo regionale per le non autosufficienze).
Note
In base a quanto riportato nel documento La non autosufficienza nelle Marche (312.pdf (consiglio.marche.it)) a pag. 97,98, “le risorse messe a disposizione sono state non sempre sufficienti rispetto agli obiettivi. […] L’assegno di cura partito con un forte slancio e ha dato buoni risultati, ma poi nel corso degli anni ha perso una parte della propria capacità di collegare il mondo delle cure familiari e delle assistenti private con quello dei servizi pubblici. Di nuovo, anche in questo caso il problema sembra risiedere pi nelle dotazioni di risorse disponibili per questo tipo di intervento che nel disegno istitutivo e regolativo dello stesso. Ne consegue che anche la capacità di regolazione del mercato del lavoro delle assistenti familiari è rimasta limitata (ad esempio, l’Elenco regionale degli assistenti familiari appare aver perso parte della sua efficacia)”.