martedì, 13 Luglio 2021
Lombardia: Bonus Assistenti Familiari
Breve descrizione dell’intervento
Il “Bonus Assistenti Familiari” è una misura prevista da Regione Lombardia per agevolare e garantire, a famiglie vulnerabili con presenza di componenti fragili, la possibilità di accedere alle prestazioni di assistenti familiari qualificati e con forme contrattuali e condizioni lavorative in line con la normativa del settore.
Riferimento normativo
L.R. 15/2015: ““Interventi a favore del lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari”
DGR 914/2018 e successive modifiche. Ultima modifica: DGR 5756/2021
Beneficiari
Il beneficiario è il datore di lavoro che sottoscrive il contratto dell’assistente familiare, sia esso la persona assistita o altro componente di famiglia vulnerabile con presenza di persona fragile, non obbligatoriamente convivente, in possesso di:
- ISEE uguale o inferiore a € 35.000
- Contratto di assunzione di assistente familiare
- Residenza in Lombardia da almeno 5 anni.
Numero dei beneficiari
Nel 2021, meno di 200 beneficiari. Per ulteriori dettagli, si veda sotto alla voce ‘Note’.
Entità della prestazione
Il “Bonus Assistenti Familiari” è calcolato sulle spese sostenute per la retribuzione dell’assistente familiare, riferite ad un anno, risultanti dal contratto di lavoro. L’entità del contributo, relativo a un’annualità, prevede dei massimali in relazione all’ISEE dichiarato dal richiedente:
- ISEE < = 25.000 €: tetto massimo di contributo riconoscibile, non superiore al 60% delle spese sostenute per la retribuzione dell’assistente familiare, pari a 2.400 € (max 200 euro al mese)
- ISEE > 25.000 € e <= 35.000 €: tetto massimo di contributo riconoscibile non superiore al 60% delle spese sostenute per la retribuzione dell’assistente familiare, pari a 2.000 € (max 166 euro al mese).
Condizionalità
L’assistente familiare deve essere iscritto nel registro territoriale e possedere un contratto di lavoro formalizzato. Il datore di lavoro deve possedere un ISEE uguale o inferiore a € 35.000,00 e essere residente in Lombardia da almeno 5 anni. Si prevede la possibilità prevedere che il datore di lavoro sia un ente del settore, in tal caso l’ISEE deve fare riferimento all’assistito o ad un familiare dell’assistito.
La persona assistita, laddove non corrisponda al datore di lavoro, deve essere comunque residente da almeno 5 anni in Lombardia.
Con la DGR 5756/2021 vengono ammesse alla misura anche le persone fragili già destinatarie delle misure B1e B2 del Fondo Nazionale per la non autosufficienza (FNA).
Priorità di accesso
A sportello tramite il sistema regionale bandi on line, fino ad esaurimento delle risorse.
Dove/come fare la domanda
La domanda deve essere presentata dal datore di lavoro dell’assistente familiare obbligatoriamente in forma telematica per mezzo del Sistema Informativo Bandi online disponibile all’indirizzo di Regione Lombardia: www.bandi.servizirl.it
Durata
Il contributo, relativo a un’annualità, è erogato in un’unica soluzione.
Canale di finanziamento
Risorse autonome regionali.
Ente responsabile dell’erogazione
Il contributo è erogato da parte degli Ambiti territoriali all’avente titolo in un’unica soluzione in esito alla positiva valutazione dei requisiti previsti.
Spesa sull’intervento
Stanziamento iniziale: Euro 2.100.000,00 (pari al 70% dello stanziamento complessivo di Euro 3.000.000,00 per l’attivazione di Sportelli e Bonus Assistenti Familiari come da dgr 914/2018 e sul bilancio regionale per le annualità 2018/2019). Le risorse vengono ripartite in budget territoriali riferiti ai 96 Ambiti dei Comuni in base ai dati ISTAT della popolazione di età superiore o uguale a 65 anni.
Con la DGR 5756/2021 lo stanziamento viene incrementato di ulteriori € 600.000,00 euro.
Note
Secondo quanto riportato nell’articolo ‘Bonus assistenti famigliari: una buona misura che non decolla’ a cura di Valentina Ghetti, pubblicato su LombardiaSociale.it il 14.01.2020: “le domande presentate secondo la regione a novembre 2019 sono poco più di un centinaio, molto inferiori alle attese, lasciando presagire uno scarso numero di iscritti negli appositi registri dell’insieme delle badanti presenti in Lombardia”.
Nell’articolo ‘Ma la salute di territorio è anche “sociale”?’ a cura di Sergio Pasquinelli, pubblicato su Welforum.it il 18 gennaio 2021 si precisa inoltre che “meno di 200 sono state le domande presentate per il bonus, con diverse province lombarde che ne hanno registrate meno di dieci. […] Diversi i motivi: un valore ISEE vincolante, un contributo economico limitato, il vincolo di dover impiegare badanti iscritte ai registri, che però solo la metà degli Ambiti distrettuali ha attivato”.