lunedì, 19 Settembre 2022

Torino: Assegni di cura e Buoni servizio


Breve descrizione dell’intervento

Dal 2006 a Torino è in opera un modello articolato di assistenza domiciliare ai non autosufficienti, assai poco replicato in altri territori e che include anche misure dedicate al lavoro domestico. Queste ultime si differenziano in: Assegni di cura (contributi economici) per l’assunzione diretta di un’assistente familiare da parte del beneficiario/famiglia e Buoni Servizio per l’Assistenza Familiare tramite Agenzie per il lavoro.

Tre sono gli aspetti cruciali e caratterizzanti il modello torinese:

i.   La presenza di budget di cura che possono essere trasformati in assistenza domiciliare scegliendo tra diverse modalità, da concordare con gli utenti e le rispettive famiglie, e comprendenti: gli assegni di cura per l’assunzione, con contratto regolare, di lavoratori di fiducia, anche assistenti familiari, e con il possibile utilizzo di parte dell’assegno in supporti offerti per reperire i lavoratori e/o per gestire le incombenze del rapporto di lavoro; i buoni servizio per l’assistenza familiare tramite Agenzie per il lavoro, qui sono consultabili le tariffe delle Agenzie qualificate per la somministrazione di lavoratori domestici. 

ii.   La graduazione dei budget di cura in base ai risultati di una valutazione multidimensionale dei bisogni, effettuata da operatori delle Aziende Sanitarie Cittadine e dei Servizi Sociali del Comune. Dal 2006 al 2021 i budget abbinati ai gradi di bisogno della non autosufficienza erano:

  • € 800,00 per PAI di Bassa intensità
  • € 1.100,00 per PAI di Media intensità
  • € 1.350,00 (€ 1.640 se persona senza rete familiare) per PAI di Medio/Alta intensità

Dal 1 giugno 2021 i massimali sono stati però ridotti e differenziati in applicazione dei criteri previsto dal Piano Nazionale per la non autosufficienza:

  •  € 600,00 per PAI a persona con disabilità grave
  • € 800,00 per PAI a persona con disabilità gravissima

iii.   Il fatto che il SSN immette nel budget di cura il 50% della spesa, indipendentemente dalle condizioni economiche dell’utente. E non per pagare operatori sanitari, ma per tutti i supporti negli atti della vita quotidiana.

Questo modello vive però da tempo alcune criticità, causa limitazioni delle risorse e altri nodi. In proposito, si vedano i seguenti contributi pubblicati su Welforum.it: A cosa serve la lungassistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti?, a cura di Franco Cirio e Giulia Adduci (2021) e Le cure domiciliari alla popolazione della città di Torino, a cura di Franco Cirio, Carlo Pontillo e Fabiano Zanchi (2021).

Beneficiari

Anziani non autosufficienti: a giugno 2021 1.845 anziani (0,82% della popolazione ultrasessantacinquenne) usufruivano di sostegni domiciliari di lungassistenza nella città di Torino. Tra la tipologia di interventi attivati prevalgono la messa a disposizione di Assistenti familiari (33.6% dei progetti assistenziali) affiancate spesso da OSS (29.1%) che supervisionano l’efficacia del progetto per conto dell’Assistente Sociale del Comune di Torino e dell’Infermiere dell’ASL che hanno predisposto congiuntamente il Piano individuale d’Assistenza (PAI) con l’assistito e sua famiglia. A seguire l’intervento di erogazione all’anziano di un Assegno economico di cura di contribuzione al pagamento di Assistenti familiari che hanno stipulato un contratto direttamente con l’assistito (25.1%).

Note

Maggiori informazioni riguardanti i servizi e gli interventi in favore di anziani residenti nella città di Torino sono disponibili ai seguenti link:

InformAnziani (comune.torino.it)

InformAnziani » Sostegno per le persone non autosufficienti e i loro familiari caregivers – Aggiornamento (comune.torino.it)

InformAnziani » Domiciliarità (comune.torino.it)

Si segnala inoltre che, fino a maggio 2022, erano attivi nella città di Torino gli sportelli del progetto di “Assistenza Familiare mediante Reti Territoriali” finanziati dal fondo POR FSE 2014/20 e coi quali Regione Piemonte ha voluto creare una rete di servizi integrati per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, qualificare il lavoro di cura e di assistenza, attraverso il riconoscimento di competenze già acquisite e la frequenza di percorsi formativi specifici, e favorire l’emersione dal lavoro irregolare. Conclusosi il bando il 31 maggio del 2022, gli sportelli non sono al momento più attivi. Nuove progettualità potranno essere attivate nell’ambito del PNRR ma al momento non se ne conoscono ancora i dettagli. Per maggiori informazioni si può comunque consultare la pagina dedicata dell’Atlante Fidaldo.

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